La serie degli arcipreti ha inizio col distacco di Serrapetrona dalla Pieve d'Aria l'anno 1446 e risulta incompleta per la scarsa documentazione reperita.
(1) Perg. VI,11. La serie ha inizio l'anno 1446.
(2) Ivi, ibid.
(3) Figlio dell'umanista Ganimede Panfilo autore de Gli centonici et historici Capituli stampati a Camerino nel 1579, era nominato arciprete il 16 febbraio 1560, ma non prese mai possesso del beneficio, ne' ricevette rendite. Alla sua morte il padre dichiarava in una lettera al vicari generale del vescovo di Camerino (3 luglio 1575) di nulla dovere delle convenute annate per il mancato e non documentato possesso.
(4) Egli sostiene il suo possesso pacifico della chiesa plebale (sic) di S. Clemente contro la pretesa di Giovanni Seratini, o forse di altri (Gioacchino Savelli?) (Perg. VI, 3).
(5) Perg. VI, 4.
(6) Nella visita apostolica del De Lunel (1572) e' detto che Venanzio Seratini ottenne senza concorso l'arcipretura nel marzo 1564 dal vicario generale di Camerino.
(7) In una lettera all'arcidiacono del Capitolo e vicario capitolare della diocesi, Pongelli, chiese di potersi giovare dell'opera dei conventuali locali per rimediare alla perdita del cappellano Nicolo' Fiorelli passato al servizio del vescovo di San Severino. Di un certo Giovanni Buttafuoco il Bacchini dice che era parente del card. Costanzo, detto il cardinale Sarnano (1531 - 1595) - ma questi si chiamava Boccafuoco - e lo considera arciprete di S. senza tuttavia darne la cronologia. Pensiamo confonda con Oliviero.
(8) Il nome esatto ci e' dato dall'Archivio Capitolare di Camerino dove e' notizia che il medesimo aspirava al piu' ricco priorato di Borgiano tra gli anni 1718 - 19. Il medesimo nel 1719 era vicario foraneo.