TAVOLA n. I I (6 cm x 27 cm). Santa Caterina (pensiamo debba trattarsi della Vergine alessandrina effigiata nella tavola n. 1 e non della Santa domenicana senese, che pure venne rappresentata come la sua omonima da pittori di ogni epoca). La minuscola figura con cui inizia la teoria di immagini della predella e' in atteggiamento orante e non presenta attributi che possano distinguerla dalla Compatrona d'Italia. TAVOLA n. 12 (6 cm x 27 cm). Sant'Apollonia Martire, protettrice dei sofferenti del mal di denti. La figura della Santa ha le mani giunte in preghiera ed e' dipinta in tutta la persona come Santa Caterina, che la precede nello stesso piedistallo, ma e' rivolta verso lo spettatore. Di solito la Santa, oltre alla palma del martirio, regge in mano un paio di tenaglie per ricordare ai fedeli il supplizio che pati'. TAVOLA n. 13 (14,5 cm x 24 cm). San Matteo, Apostolo ed Evangelista, autore del 1 Vangelo scritto in lingua orientale, probabilmente l'ebraico, vale a dire la lingua del suo tempo parlata in Palestina, detta nel Nuovo Testamento anche aramaico. Gli attributi iconografici che accompagnano la rappresentazione di San Matteo, qui effigiato con rudezza di tratti fisionomici, simili a quelli dei suoi compagni di piu' umile discendenza, sono il libro, che in questa tavola l'Apostolo tiene aperto sulla mano sinistra e che ricorda le sua qualita' di scrittore, e l'angelo, unico simbolo umano delle visioni (Ezechiele, Prologo, 1, 10 - Apocalisse, 4, 7), in cui sono compresi anche il vitello, il leone e l'aquila, emblemi zoomorfi attribuiti per i loro scritti rispettivamente a Luca, Marco e Giovanni. In quest'effigie compare soltanto il libro, cui si deve aggiungere l'espressione del volto, scostante ed aggrondata, come se l'antico mestiere di ufficiale daziario avesse per sempre alterato il viso di Matteo, imprimendovi i segni dell'eccessivo desiderio di guadagno. TAVOLA n. 14 (14,5 cm x 24 cm). Sant'Andrea, Apostolo e Martire, mori' a Patrasso crocifisso su travi disposte a X probabilmente nel 60, durante l'impero di Nerone. Le sue reliquie, prima a Bisanzio e poi trasferite a Roma nel secolo XV per essere sottratte alla profanazione del turchi, furono restituite (1 964) da Paolo VI alla citta' greca in cui si compi' il suo martirio. Dal secolo IX, il Santo venne rappresentato con gli attributi del libro e della croce latina, entrambi presenti in questa tavola. Dalla tradizione iconografica sembra abbia avuto origine, sempre in Oriente, l'altra piu' recente con la croce a X, detta poi Croce di Sant'Andrea, che nei paesi occidentali si diffuse particolarmente dopo il Quattrocento, nella produzione di molte opere d'arte influenzate dall'estendersi dei domini delle Dinastie Borgognoni, che della croce di Sant'Andrea fecero il proprio simbolo. TAVOLA n. 15 (10 cm x 27,5 cm). Simone Apostolo, detto il Cananeo e lo Zelota, per distinguerlo da San Pietro che si chiamava del pari Simone. Era originario della Galilea e secondo la leggenda avrebbe diffuso il Vangelo in Mauritania ed in altre regioni dell'Africa settentrionale, affrontando il martirio in difesa del culto cristiano contro l'idolatria. Qui e' rappresentato in atto di leggere l'estremita' di un volumen che forse contiene il testo delle sue predicazioni. TAVOLA n. 16 (14,5 cm x 24 cm). San Giacomo Maggiore, che e' la traduzione quasi letterale della figura omonima, qui dipinta a mezzo busto, della soprastante tavola compresa nel primo registro del Polittico. TAVOLA n. 17 (14,5 cm x 24 cm). San Giovanni Apostolo ed evangelista, autore del IV Vangelo, dell'Apocalisse e di tre lettere, fu il discepolo piu' amato da Gesu'. I suoi attributi iconografici sono il libro e la fedele aquila, simbolo dell'Apostolo, che secondo la leggenda gli fu compagna durante l'esilio all'isola di Patmos, dopo essersi salvato dal supplizio della caldaia d'olio bollente (episodio che fece di Giovanni il patrono dei calderai e degli olivicoltori). Qui e' rappresentato con un libro chiuso, ovviamente il Vangelo, che egli stringe sotto il braccio sinistro, mentre appoggia la mano destra sul petto all'altezza del cuore, come per esprimere la sua completa dedizione al Salvatore, che nel momento del commiato a lui affido' la tutela della Vergine. TAVOLA n. 18 (10 cm x 27,5 cm). San Pietro Apostolo. La figura con cui si conclude l'ala sinistra della predella e' stata dipinta con lo stesso duplice elemento di distinzione della tavola soprastante, compresa nel primo registro del Polittico, ove il Santo compare similmente rappresentato in tutta la persona ed in dimensioni molto maggiori. |